E’ in programma fino all’8 Ottobre il 50° Premio Vasto presso le Scuderie di Palazzo Aragona: era, infatti, proprio il 1959, quando si pensò di creare un premio, dedicato all’arte contemporanea nella città di Vasto.

Vasto è uno dei comuni più antichi abruzzesi ed è conosciuto per essere anche una meta turistica rinomata, perché situata nella famosa Costa dei Trabocchi. Le sue origini risalgono al primo popolo di cui si ha conoscenza, quello dei Frentani, famosi per avere dato vita al porto Histonium, rilevante centro portuale sul mare Adriatico.

Della sua storia, si conosce la devastazione a opera dei Longobardi, la città ha poi vissuto un rifiorire con strutture e palazzi medievali, fino ad essere considerata una piccola repubblica, all’epoca dei potenti D’Avalos. In epoca recente, a seguito di queste dominazioni e influenze, è stata denominata ‘Atene degli Abruzzi’, per i palazzi e i castelli, ormai diventati musei locali, presenti nella cittadina, come il Palazzo D’Avalos, la Cattedrale e il Castello Caldoresco.

La cultura ha sempre fatto parte di questo territorio, non a caso, il Premio Vasto d’arte contemporanea consegue, proprio in questo 2017, l’ambita vittoria di 50° edizione, mostrando la sua importanza e rilevanza attraverso un viaggio di sperimentazione, coraggio e adattamento alla società e ai luoghi a cui appartiene. Sembra quasi, insomma, che il territorio con i suoi abitanti e i loro usi e costumi siano stati influenzati e abbiano a loro volta influenzato il premio e la sua organizzazione, in uno scambio prolifico che tende ogni anno a gettare le fondamenta tra un passato glorioso e un futuro radioso.

Istituito come si è detto nel 1959, il Premio Vasto d’arte contemporanea nacque per creare un ponte fra quelle che erano le nuove tendenze artistiche in campo nazionale e le evoluzioni delle stesse nella cittadina, come stimolo e conoscenza per togliere dalla marginalità artistica questi luoghi e i suoi rappresentanti. Per questo motivo, la prima edizione fu pensata unicamente per i più grandi pittori di Vasto di quel periodo, con due importanti incontri in cui si dipingeva in maniera estemporanea per poi esporre in diverse collettive, dai temi significativi e dubitativi.

E’ invece del 1975, la scelta di far evolvere il premio in una rassegna artistica di grande spessore, con personaggi che negli anni hanno dato lustro e importanza all’iniziativa, come De Micheli, Simongini e Di Martino.

Il nome di questa edizione in onore appunto del suo passato storico così importante è Collezionando il tempo, un titolo dal significato simbolico rilevante, perché parla dell’eterna vita delle opere d’arte, soprattutto mediante la decodificazione del visitatore, che regala un’esistenza diversa e unica a ogni quadro esposto e anche del collezionista, che in maniera certosina si circonda di bellezza e storia da condividere con coloro che assisteranno alla rassegna.

Le due sezioni, in cui è divisa l’esposizione, raccontano della ricerca di Daniela Madonna, che ha deciso di proporre varie opere acquistate nel tempo, anche in decenni diversi e poi confluite nei musei civici di Vasto e dello studio di Silvia Pegoraro, che riassume estrapolandoli importanti confronti e dibattiti sull’arte, sia moderna che contemporanea.

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